Stage curriculari internazionali


Caso 1 - Cittadini UE (Italiani compresi) che frequentano una scuola/università di un Paese straniero e che si candidano per un tirocinio curriculare presso un’azienda italiana.

In questo caso è possibile attivare il rapporto di stage seguendo le norme del Paese ove ha sede l’istituzione formativa e le procedure previste da quest’ultima, compresa la modulistica di riferimento.

Poiché si tratta formalmente di uno stage all’estero, l’azienda italiana ospitante dovrà, prima di tutto, verificare se l’istituzione formativa del Paese straniero è in grado di garantire le idonee coperture assicurative e anti-infortunistiche. In caso contrario, l’azienda italiana ospitante dovrà provvedere a tali coperture.

Restano ferme, anche per questo tipo di tirocinio, le prescrizioni previste dalla normativa italiana in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e sulle durate massime dei tirocini.

È anche possibile ricorrere a un soggetto promotore italiano tra quelli autorizzati, previo l’espletamento delle procedure richieste all’aspirante tirocinante per l’attivazione (ad esempio il Codice Fiscale).

Optando per questa strada, tuttavia, il tirocinio sarà attivato come extra-curriculare. Occorrerà, perciò, fare in modo che l’istituzione formativa straniera dove studia il candidato sia comunque disposta a riconoscere (eventualmente attraverso un accordo parallelo) la valenza curriculare dello stage secondo le proprie regole e policy interne.


Caso 2 - Cittadini non UE che frequentano una scuola/università di un Paese straniero (per es. un cittadino russo studente di un ateneo francese) e che si candidano per un tirocinio curriculare presso un’azienda italiana.

In questo caso occorre fare riferimento alla procedura descritta alla pagina stage per cittadini stranieri.




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